04 - La Madonna del Giardino
La Chiesa della Madonna del Giardino è un luogo di inaspettata bellezza, caro al cuore dei Tuturanesi. Unica chiesa del paese fino alla metà degli anni 50, è ancora vissuta come un luogo intimo, legato ai riti della famiglia: il matrimonio, la nascita, la preghiera per i propri cari in pericolo. È stata recentemente oggetto di un accurato restauro, che ne ha messo in luce gli importanti affreschi e decorazioni.
Nella chiesa della Madonna del Giardino, si legge il confronto tra due culture: una più antica, ancestrale, legata alla natura e in questo luogo rappresentata dal culto greco e l’altra legata al consolidamento del culto cattolico che segna il lungo processo che ha portato alla modernità.
La tradizione fa risalire la costruzione della chiesa a un evento miracoloso. La leggenda narra, infatti, della scoperta casuale, da parte di un pastore, di un antico ritratto della Vergine con il bambino in braccio. Il misterioso ritrovamento fu considerato dalla popolazione un vero e proprio miracolo e in quel luogo fu costruita l’attuale chiesa intitolata alla “Madonna del Giardino”, festeggiata in Tuturano nella terza domenica di maggio.
L’icona duecentesca, che dà il nome alla chiesa, oggi ridotta a un frammento è una rappresentazione del sacro legata alla cultura bizantina: è l’immagine della Vergine “glicofilusa” la Vergine affettuosa, cara alla devozione popolare. Nella chiesa si susseguono interventi di ammodernamento nel corso di tutta l’età moderna. Il più rilevante è quello che celebra i protagonisti della Battaglia di Lepanto che nel 1571 pose fine alle scorrerei dei Turchi nel Mediterraneo. Quanto fosse sentito il problema nella zona del nord Salento lo raccontano immagini simili nei paesi vicini: San Vito, San Pancrazio, San Donaci.
Nel corso dei secoli successivi “la chiesa piccinna”, ha subito diverse vicissitudini tra cui un primo importante restauro nel 1881, per volere del possidente Angelo Invidia (che ritroveremo nella prossima tappa) documentato dall’epigrafe ancora esistente sull’altare a destra e un intervento di complessiva ridefinizione nel 1896, quando l’ingresso principale fu spostato sull’asse nord sud.
La chiesa si trova lungo un antico itinerario di pellegrinaggio che passava dall’antica città di Valesio, verso Santa Maria di Leuca.